O conceito de tempo em Heidegger a partir de uma intuição de Agostinho.

Detalhes bibliográficos
Ano de defesa: 2020
Autor(a) principal: Menin, Ademir lattes
Orientador(a): Kahlmeyer-Mertens, Roberto Saraiva lattes
Banca de defesa: Dias, José Francisco de Assis lattes, Cardoso Neto, Libanio lattes, Rebernik, Pavel lattes, Paula, Marcio Gimenes de, Bello, Angela Ales
Tipo de documento: Tese
Tipo de acesso: Acesso aberto
Idioma: por
Instituição de defesa: Universidade Estadual do Oeste do Paraná
Toledo
Programa de Pós-Graduação: Programa de Pós-Graduação em Filosofia
Departamento: Centro de Ciências Humanas e Sociais
País: Brasil
Palavras-chave em Português:
Área do conhecimento CNPq:
Link de acesso: http://tede.unioeste.br/handle/tede/5313
Resumo: Il tema del presente lavoro è l’interpretazione che Martin Heidegger fa del tempo nella sua opera Fenomenologia della vita religiosa e l’influenza che il pensiero di Agostino d’Ippona esercita sulla lettura heideggeriana di questo fenômeno. L’investigazione si limita al panorama di quelle che sono le lezioni di Friburgoo, che vanno dall’anno 1918 al 1921, periodo nel quale Heidegger s’interessa vivamente a pensatori religiosi come Paolo, Agostino e Lutero, cercando di delimitare a partire da essi il senso filosofico del concetto di “vita fattica”. La ricerca che ha prodotto questa tesi si è poggiata prevalentemente sul testo del corso Agostino ed il neoplatonismo (1921); a partire da esso, abbiamo delimitato come oggetto dell’indagine il concetto di tempo, cercando di delineare, prima la comprensione heideggeriana e, dopo, di verificare come le fonti agostiniane hanno luogo nella formazione di questa comprensione. Intendiamo che uma tale ricerca è importante dato che mette in rilievo l’influenza che il pensiero dell’ipponate avrebbe su Heidegger; allo stesso modo è importante delimitare come la genesi del pensiero sul tempo potrebbe esser osservata in Heidegger in questi primi scritti Friburgohesi. La nostra metodologia, in stretta osservanza a quella utilizzata da Heidegger, si mostra ermeneutica e fenomenologica. È ermeneutica nella misura in cui, sin dall’inizio, ricostruisce i contesti di vita e delle opere agostiniane, nel tentativo di caratterizzare come la sua comprensione del tempo sorge da questo scenario; nella ricostruzione è stata privilegiata l’opera Confessioni, specialmente i libri cruciali per la delimitazione del concetto di tempo in Agostino (libri X e XI). Dopo, abbiamo cercato di indicare quali relazioni Heidegger intratiene con il pensiero agostiniano, in quale modo lui s’appropria di esso e come gestisce criticamente le sue posizioni. Infine, come Heidegger si appropria degli elementi della filosofia di Agostino, in modo da far tesoro delle indicazioni agostiniane sul tempo. Diciamo che abbiamo attuato fenomenologicamente dato che abbiamo seguito Heidegger nella sua descrizione del tempo nei suoi indizi, senza permettere che nella sua esposizione e analisi avessero luogo elementi estranei ai passaggi metodologici della fenomenologia heideggeriana. Tra le implicazioni più dirette del lavoro sta il fatto che questa ricerca vuole indicare quanto la filosofia agostiniana ha contribuito affinché Heidegger coniasse la sua idea di “vita fattica” (prototipo di quello che nel 1927 si tradurebbe com il termine “esserci”), allo stesso modo che chiarisce come un’esperienza imanente del tempo, in Heidegger, si vede beneficiata dal trattato agostiniano del tempo (libro XI delle Confessioni) tanto quanto le letture che fa di Aristotele e di Husserl. Trascorre da questo la nostra principale conclusione, la quale indica che il tempo, un implicatissimum enigma per Agostino, riceve um’interpretazione delucidativa dal momento che Heidegger riesce a conciliare il kairos e il kronos, tratti duali del tempo.
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L’investigazione si limita al panorama di quelle che sono le lezioni di Friburgoo, che vanno dall’anno 1918 al 1921, periodo nel quale Heidegger s’interessa vivamente a pensatori religiosi come Paolo, Agostino e Lutero, cercando di delimitare a partire da essi il senso filosofico del concetto di “vita fattica”. La ricerca che ha prodotto questa tesi si è poggiata prevalentemente sul testo del corso Agostino ed il neoplatonismo (1921); a partire da esso, abbiamo delimitato come oggetto dell’indagine il concetto di tempo, cercando di delineare, prima la comprensione heideggeriana e, dopo, di verificare come le fonti agostiniane hanno luogo nella formazione di questa comprensione. Intendiamo che uma tale ricerca è importante dato che mette in rilievo l’influenza che il pensiero dell’ipponate avrebbe su Heidegger; allo stesso modo è importante delimitare come la genesi del pensiero sul tempo potrebbe esser osservata in Heidegger in questi primi scritti Friburgohesi. 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Diciamo che abbiamo attuato fenomenologicamente dato che abbiamo seguito Heidegger nella sua descrizione del tempo nei suoi indizi, senza permettere che nella sua esposizione e analisi avessero luogo elementi estranei ai passaggi metodologici della fenomenologia heideggeriana. Tra le implicazioni più dirette del lavoro sta il fatto che questa ricerca vuole indicare quanto la filosofia agostiniana ha contribuito affinché Heidegger coniasse la sua idea di “vita fattica” (prototipo di quello che nel 1927 si tradurebbe com il termine “esserci”), allo stesso modo che chiarisce come un’esperienza imanente del tempo, in Heidegger, si vede beneficiata dal trattato agostiniano del tempo (libro XI delle Confessioni) tanto quanto le letture che fa di Aristotele e di Husserl. Trascorre da questo la nostra principale conclusione, la quale indica che il tempo, un implicatissimum enigma per Agostino, riceve um’interpretazione delucidativa dal momento che Heidegger riesce a conciliare il kairos e il kronos, tratti duali del tempo.O tema deste trabalho é a interpretação que Martin Heidegger faz do tempo em sua obra Fenomenologia da vida religiosa, e a influência que o pensamento de Agostinho de Hipona desempenharia sobre a leitura heideggeriana daquele fenômeno. A investigação se circunscreve no cenário daquelas que seriam as primeiras preleções de Friburgo, datadas entre os anos de 1918-1921, período em que o jovem Heidegger tem vivo interesse por pensadores religiosos, como o apóstolo Paulo, Santo Agostinho e Lutero, buscando a partir desses delimitar o sentido filosófico do conceito de “vida fática”. A pesquisa que resultou nesta tese apoiou-se prioritariamente no texto do curso “Agostinho e o neoplatonismo” (1921); a partir deste, delimitou-se como objeto de pesquisa o conceito de tempo, objetivando determinar, primeiramente, a compreensão heideggeriana e, após, verificar como as fontes agostinianas têm vez na formação de tal compreensão. Entende-se que uma tal pesquisa tem importância por ressaltar a influência que o pensamento do hiponense teria sobre o outro, do mesmo modo, é relevante situar como a gênese do pensamento do tempo em Heidegger poderia ser observada, ainda que como acenos, nesses primeiros escritos friburguenses. A metodologia, em estreita observação à utilizada por Heidegger, pretende-se hermenêutica e fenomenológica. É hermenêutica na medida em que, de início, reconstrói os contextos de vida e obra agostinianos, na tentativa de caracterizar como sua compreensão de tempo surge desse cenário; nessa reconstrução, privilegiou-se a obra Confissões, especialmente dois livros cruciais à delimitação do conceito de tempo em Agostinho (Livros X e XI). Após, buscamos indicar que relações Heidegger tem com o pensamento agostiniano, de que modo ele se apropria e como lida criticamente com suas posições. Por fim, como Heidegger se apropria dos elementos da filosofia de Agostinho, de modo a fazer patrimônio seu as indicações daquele filósofo acerca do tempo. Atuou-se fenomenologicamente, pois acompanhou-se Heidegger em sua descrição do tempo em seus indícios, sem permitir que em sua exposição e análise tenham vez elementos interferentes estranhos ao fenômeno, assim a leitura de Heidegger buscou seguir estritamente os passos metódicos da fenomenologia de Heidegger. Entre as implicações mais diretas do trabalho, está o fato de esta pesquisa indicar o quanto a filosofia agostiniana contribui para Heidegger cunhar sua ideia de “vida fática” (protótipo do que em 1927 se refinaria com o termo “ser-aí”), do mesmo modo que elucida como uma experiência imanente de tempo, em Heidegger, vê-se beneficiada pelo tratado agostiniano do tempo (Livro XI das Confissões) tanto quanto as leituras que faz de Aristóteles e de Husserl. Decorre disso nossa principal conclusão, que indica que o tempo, para Agostinho um implicatissimum enigma, recebe interpretação elucidativa dessa questão ao passo que Heidegger consegue conciliar kairós e krónos, traços duais do tempo.Submitted by Marilene Donadel (marilene.donadel@unioeste.br) on 2021-04-20T16:34:50Z No. of bitstreams: 1 Ademir_Menin_2020.pdf: 1033105 bytes, checksum: 8da86bae96de6e897a16575e61c4e103 (MD5)Made available in DSpace on 2021-04-20T16:34:50Z (GMT). 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